Tradizioni e modernità di Kanazawa
Kanazawa, la città del castello
Kanazawa è una città sul mare del Giappone nella provincia di Ishikawa che si stende per quasi metà di tutta la costa occidentale di Honshù, l'isola principale del Giappone. La sua storia inizia alla metà del Cinquecento, quando una potente scuola buddhista vi costruì un tempio e un monastero dopo aver sconfitto il feudatario della zona. Da allora Kanazawa cominciò a ingrandirsi, ma già nella seconda metà del Cinquecento i monaci-guerrieri furono sottomessi dallo shogun Oda Nobunaga. Da allora fino alla Riforma di Meiji del 1868 la città si sviluppò intorno al castello Kanazawa (foto n. 1), residenza dei feudatari della dinastia Maeda e dopo Meiji fino ad oggi sede della Provincia di Ishikawa.Maeda Toshitsune, il terzo feudatario, ristrutturò la città dividendola in un quartiere per i templi, uno per i guerrieri e uno per i comuni cittadini. Dopo l'incendio del 1631 fece costruire un canale, poi seguito da altri canali che sono rimasti fino ad oggi e fanno parte delle caratteristiche della città.
Tsunanori, il quinto feudatario, incoraggiò lo sviluppo dell'artigianato facendo venire in città gli artisti e gli artigiani da Kyoto, diede impulso all'istruzione dei cittadini e collezionò libri e opere d'arte, ponendo le premesse per la fioritura culturale della città. Nel 1857 Kanazawa superò il milione di abitanti, quarta città a raggiungere questa grandezza dopo Edo, Osaka e Kyoto.
Luoghi da vedere, artigianato e cucina
Il più famoso luogo storico di Kanazawa è giardino di Kenrokuen, uno dei 3 giardini più importanti in Giappone. la sua costruzione iniziò all'epoca di Tsunanori e fu completata all'epoca di Nariyasu, tredicesimo feudatario.Kenrokuen è famosissimo perché i rami di suoi alberi secolari vengono sostenuti con funi per sopportare il peso della neve nell'inverno (foto n. 2). Nel giardino si riconoscono stili diversi ma soprattutto lo stile kaiyû, con laghetti grandi e piccoli collegati fra loro da piccoli fiumi (kyokusui); ci sono piccole montagne finte e dalle casette sparse nel giardino si gode la vista di tantissime piante di specie diverse.
Vicino alla zona commerciale moderna della città è rimasta la zona residenziale dei guerrieri. Sui lati delle piccole stradine col selciato in pietre corrono i muri coperti di schermi di paglia intrecciata per proteggerli dalla neve e si vedono i pini e gli altri alberi, sempre sostenuti dalle funi: la neve di Kanazawa contiene molta acqua per cui è molto pesante (foto n. 3). Ci sono anche alcune case aperte al pubblico, dove si possono ammirare l'architettura e il giardino dell'epoca.
In città si trovano tantissimi musei e gallerie: il Museo di Nôgaku di Kanazawa è un po' particolare. È dedicato al teatro Nô della Scuola Kaga Hôshô, nata a Kaga (Provincia di Ishikawa) sempre su impulso della famiglia Maeda. Il museo è stato costruito nel luogo dove sorgeva il teatro, poi spostato dall'altra parte della città. Subito dopo la biglietteria c'è una riproduzione del palcoscenico nelle dimensioni originarie del teatro Nô (foto n. 4). Al secondo piano sono esposti i costumi, gli strumenti musicali e le maschere e una riproduzione delle scene di qualche opera. Questo giorno la scena era una di Takasago: la sua musica viene suonata anche da sola nei matrimoni e in altre occasioni festive. Il museo ha anche una sala dove si tengono piccoli seminari per i turisti e si possono toccare gli abiti, le maschere e gli strumenti. Vi ha sede anche una scuola di Nô e di musica per il Nô per bambini, per tramandare questa arte tradizionale.
Fra i vari prodotti artigianali gli oggetti in lacca e quelli in oro erano molto importanti per la famiglia Maeda: facevano venire artigiani di alto livello sia da Kyoto sia da Edo che univano alla loro arte le caratteristiche tipiche della zona di Kaga. Gli altri prodotti come la carta Futamata e la ceramica Oohi sono stati sempre promossi dai feudatari. Ci sono poi le lavorazioni nate nei laboratori in città come la pittura Yuzen di Kaga e la ceramica Kutani. La tintura era già importante prima che la famiglia Maeda entrasse in città: dopo arrivarono le tecniche Yuzen da Kyoto e nacque Kaga Yuzen, pittura sul tessuto artistica e prestigiosa. La ceramica Kutani nacque come Ko-Kutani (Kutani antica) in un piccolo paese di provincia e a Kanazawa fu arricchita con disegni dai colori vivaci.
In città si trovano molti negozi di Kutani e di lacca: entro in un negozio di Kutani. Hanno dalle opere a livello di tesoro nazionale agli oggetti di artisti giovani. Lo stile più classico si chiama Motivi di Yoshidaya ed è caratterizzato da giallo, verde, blu scuro e viola (foto n. 5). Uno degli stili più nuovi comprende disegni a volte accompagnati da poesie e canti del teatro Nô scritti in caratteri minuscoli.
In un negozio della lacca fondato nel 1780 al piano terreno ci sono oggetti che si possono usare quotidianamente. Al secondo piano sono esposti oggetti di artisti importanti. Mi hanno spiegato che esistono varie tecniche e tipi. la Lacca Wajima in tinta unita è molto costosa (20.000 yen come minimo!). Il prezzo aumenta a seconda dei disegni in oro (makie) che arricchiscono gli oggetti. Nello stile Chinkin dopo che l'oggetto è stato laccato vi sono incisi i disegni che vengono riempiti con la polvere d'oro. Nella tecnica Makie viene dipinto in oro o in argento (foto n. 6). È la tecnica più difficile, molto interessante ma dal costo purtroppo inavvicinabile per la maggior parte delle persone.
Per chi è interessato a questi oggetti artigianali e antichi è consigliabile visitare il museo provinciale di Ishikawa: c'è una vasta panoramica delle opere legate a Ishikawa, quindi anche a Kanazawa.Un altro motivo per lo sviluppo dell'artigianato di Kanazawa è la cerimonia del tè: la famiglia Maeda si è sempre interessata a quest'arte. Kanazawa è considerata anche una delle città più importanti per la cerimonia del tè come Kyoto e Matsue. Il Museo Commemorativo di Nakamura ha un'importante collezione di strumenti della cerimonia del tè. La famigla Nakamura produceva sake e collezionava opere d'arte principalmente riguardanti la cerimonia del tè. Il museo non è grande ma vi sono esposti oggetti arrivati dal continente, oggetti in ceramica come Raku, Oohi, Ko-Kutani, Nonomura Ninsei, Ogata Kenzan, gli oggetti in lacca con Makie e i bollitori prodotti sempre a Kanazawa.
Un'altra arte molto importante di Kanazawa è la cucina: viene chiamata proprio «cucina Kaga»: è famosa per i piatti con pesci e frutti di mare freschi, per esempio il granchio (foto n. 7). Non solo dal mare ma anche dai pesci d'acqua dolce e dalla verdura tipica nascono piatti particolari come Hasu mushi, l'impasto di loto pestato con funghi, pezzetti di anguilla e frutti di ginkgo cotto a vapore e ricoperto di salsa a base di salsa di soia. Si serve su stoviglie di Kutani e di lacca di Kanazawa: è spettacolare anche da vedere.
Non devono mancare i dolci, creati per accompagnare il tè nella cerimonia del tè, cominciando con Chôseiden, uno dei tre dolci più famosi in Giappone, e i dolci tipici di ogni festa e tradizione, in una varietà infinita. Forse Kanazawa è l'unica città che può rivaleggiare con i dolci di Kyoto...
Tramandare la tradizione e far crescere gli artisti moderni
La maggior parte dei musei e delle strutture culturali hanno uno spazio dove i turisti possono sperimentare le arti. Il Comune è molto attivo per promuovere il turismo: quale è la loro visione per il futuro?All'Ufficio Turistico del Comune mi spiegano:
«A Kanazawa cultura, arte tradizionale e artigianato vengono trasmessi da secoli, fino ad oggi. Poiché non ci sono stati bombardamenti durante la seconda guerra mondiale abbiamo edifici storici in condizioni abbastanza buone. Ma pur essendo legati alla tradizione cerchiamo di creare anche una cultura nuova: abbiamo costruito il Museo del XXI secolo proprio per questo. Vi sono esposte opere degli artisti moderni ed è come se un parco nella città: ha forma circolare, con diversi ingressi, si può entrare dove si vuole e si può girare come si vuole. È un museo che piace ai bambini perché nella zona gratuita ci sono opere d'arte che si possono toccare. Il misto di cultura tradizionale e creatività nuova attira a Kanazawa. I cittadini hanno il concetto che provare l'arte nuova fa vivere anche la tradizione.
«Ogni anno circa 7 milioni di persone visitano Kanazawa. Per essere una città aperta a tutti non cerchiamo di tenere basso il biglietto d'ingresso dei musei ma; ai bambini più grandi delle scuole elementari che visitano i musei regaliamo un biglietto gratuito, per invogliarli a tornare con la famiglia. Abbiamo materiale stampato per i turisti in inglese, francese, tedesco, coreano e cinese e anche le indicazioni in città sono scritte almeno in 3 lingue: inglese, coreano e cinese. Da circa 1 anno arrivano più turisti dall'europa. Nel 2008 la guida francese Michelin sul Giappone ha dato 3 stelle a Kenrokuen come luogo interessante da vedere.
«La città di Kanazawa è grande ma monumenti e musei sono abbastanza concentrati nella zona centrale. Alla stazione si possono noleggiare le biciclette e ci sono gli minibus che si raggiungono tutti i luoghi di interesse turistico. Con un biglietto giornaliero di 500 yen si può viaggiare a volontà su tutti gli autobus cittadini.
«Nel 2005, in previsione del completamento della linea Shinkansen nel 2014, la stazione di Kanazawa è stata ristrutturata: per proteggere dalla neve e nello stesso tempo per fare uno spazio aperto abbiamo costruito una galleria vetrata che copre anche il terminale degli autobus (foto n. 8). Si chiama Galleria dell'ospitalità! All'ingresso ci sono colonne a forma di Tsuzumi (tamburi per il teatro nô) in legno. dentro la struttura passa l'acqua piovana, che d'inverno viene usata per sciogliere la neve per strada in città. La nuova stazione ha cominciato ad attirare i giovani che vengono a fare acquisti nei centri commerciali interni, ed è sono diventata un punto d'incontro per tutti, non solo per turisti e viaggiatori.
Nel 2009 Kanazawa è stata nominata Città creativa di artigianato e arte popolare da UNESCO: oltre ai prodotti più famosi come Yuzen di Kaga e la lacca ci sono tantissimi altri prodotti artigianali minori come candele, lanterne di carta, ombrelli di carta, mizuhiki (decorazione con fili intrecciati), ami da pesca decorati... Cerchiamo tutti i modi per conservare l'artigianato facendolo vivere nella vita moderna».
Durante una visita di soltanto due giorni ho potuto provare il clima tipico di Kanazawa a dicembre: neve, pioggia, nuvole, sole, tuoni ... tutto in una sola giornata! E durante il viaggio in pullman per andare all'aeroporto, il vento era così forte che ogni tanto si sentiva il pullman slittare sull'autostrada bagnata di neve!!
Il dialetto di Kanazawa è simile a quello del Giappone occidentale ma la gente è tranquilla, simpatica e non è chiacchierona... Amano l'inverno: oltre a gustare i piatti di mare, ammirano Kenrokuen e gli altri giardini tutti bianchi per la neve, che non è vista come un intralcio.
A Kanazawa c'è una grande ricchezza di natura e di cultura, ma le persone non se ne vantano troppo e convivono con loro in semplicità. La storia e la natura gli hanno insegnato l'importanza dell'ospitalità: pensando così ho salutato la città sull'aereo per Tokyo.
Per le foto e per le informazioni si ringrazia il comune di Kanazawa.